Riportiamo il testo integrale della notizia di Alessandra Agrati dal sito di Notizie di Prato:
La collezione dei quadri della Galleria degli Alberti, già di proprietà della Cassa di Risparmio di Prato e ora di Intesa San Paolo, resterà in città. Della quadreria fanno parte tre importanti opere come La Madonna col Bambino di Filippo Lippi, Il Crocifisso con cimitero ebraico di Giovanni Bellini e La Coronazione di spine di Caravaggio.
A deciderlo il Tar della Toscana che, ieri 2 novembre, ha rigettato il ricorso portato avanti dai curatori fallimentari dalla Banca Popolare di Vicenza contro la Sovrintendenza, in cui si chiedeva che la collezione, invece, fosse trasportabile in altre città e che i suoi quadri non facessero parte di un unico patrimonio indivisibile. Un passaggio che, di fatto avrebbe permesso alla banca di mettere sul mercato le opere d'arte.
La battaglia portata avanti dall'associazione pratese Amici dei Musei,che per prima si è mossa legalmente nel 2015, è stata vinta nel migliore dei modi. Non solo la collezione viene riconosciuta come bene culturale d'insieme sottoposta al vincolo di pertinenzialità (non si può spostare) presso la Galleria degli Alberti, ma anche che BpVi deve pagare le spese legali di tutto l'iter processuale all'Associazione pratese Amici dei Musei, al Comune di Prato e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato che si sono costituite, in tempi diversi, parti coinvolte nel giudizio.
“Siamo molto orgogliosi di essere stati i primi a opporsi legalmente alla migrazione della collezione– spiega Sergio Laporta vice presidente dall'associazione pratese Amici dei Musei – ma soprattutto di essere riusciti a mantenere in città questo importante patrimonio culturale, che speriamo al più presto potrà essere goduto e apprezzato da tutti. Ringraziamo Mauro Giovannelli, Claudio Cerrettelli e Isabella Lapi per il prezioso lavoro che hanno svolto”. Ora la sentenza potrebbe essere impugnare davanti al Consiglio di Stato, ma sarebbe un percorso più difficile perché si deve dimostrare che sono sopravvenuti nuovi elementi di valutazione rispetto a quelli già depositati.
La battaglia legale dell'associazione è iniziata nel 2015 quando il Ministero dei beni culturali, sollecitato dalla Provincia, aveva espresso parere favorevole perché la Collezione rimanesse in città, ma la Sovrintendenza, anello fondamentale nel iter burocratico, latitava nell'apporre il vincolo. Così l'Associazione pratese amici dei Musei, tramite lo studio Giovannelli prima ha mandato una diffida all'ente per i beni culturali perché si esprimesse entro 90 giorni e poi, una volta ottenuto parere favorevole, ha intrapreso una lunga battaglia per dimostrare che la Crocifissione (nel frattempo spostata da Zonin a Palazzo Thiene ) fosse parte della Collezione della Galleria degli Alberti, e che questa, a sua volta fosse patrimonio del territorio pratese e quindi dovesse essere esposta in città.
A seguito del vincolo di pertinenzialità dato dalla Sovrintendenza i liquidatori della BpVi si sono rivolti al Tar della Toscana
"Eravamo convinti - spiega il sindaco Matteo Biffoni - che questo fosse l'esito più naturale perchè quei quadri, quella collezione, appartengono alla comunità di Prato e adesso lo ha stabilito anche il tribunale. Il prossimo passaggio è rendere fruibili questi straordinari capolavori ai nostri cittadini e ai tanti che vorranno venire a vederli".